Federica Ferzoco
Milano, 1974.
Vive e lavora a Milano. Consegue il Diploma Accademico in Scultura e il Diploma Accademico di II° Livello in Didattica delle Discipline Plastiche e Scultoree all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Nella sua produzione ha esplorato diverse tipologie di materiali, dalla sabbia al vetro, dal ferro alla carta, indagandone le qualità e le potenzialità evocative ma tra tutti emerge la garza materiale con cui realizza calchi del corpo, immateriali impronte corporee dove la garza rivela e non nasconde la fisicità di un corpo.
www.federicaferzoco.it
In my paunch – In my face
In alcune statute africane il ventre gonfio, dal punto di vista simbolico, rappresenta la Terra, i suoi frutti generosi, l’energia vivificante della natura che si espande dal corpo. Nell’opulenza e nello smarrimento esistenziale della società occidentale contemporanea ogni simbologia di riferimento alla natura, e a condizioni più trascendenti dell’esistenza, è pressoché svanita, tanto è oscurata dall’evanescenza e dalle sicurezze di un mondo tecnologico, consumistico, quasi del tutto artificiale.
In my paunch-In my face (installazione, terra e garza), una pancia si riempie fino a far scomparire un uomo di cui resta solo una traccia solcata nella terra. Una rappresentazione semplice ci ricorda un corpo che ora non è più presente ma solo evocato; una pancia piena diventa simbolo di un’ingordigia inarrestabile; un viso gonfio che sembra voler scoppiare, un riferimento anatomico ad un corpo che non è più umano, ultimo barlume di speranza per una riconversione alla natura.
In qualsiasi tradizione antica, l’uomo è chiamato a regolare e a salvaguardare l’equilibrio delle cose, in sé e all’esterno, intorno a sé.