Marta Longa
(Erba, 1995).
Vive e lavora tra Erba e Milano. Si è laureata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera e frequenta ora il biennio specialistico. I suoi lavori mettono in scena l’aporia post-moderna attraverso un gioco di metafore, paradossi e rimandi dalla sociologia alla filosofia, sviluppando la sua ricerca artistica intorno all’esistere dell’uomo nel mondo odierno.
Panta rei os potamòs
Viviamo alla ricerca della forma perfetta, costruiamo nuovi luoghi in cui approdare alla sua conquista. Ogni cosa si presenta come l’Atlantide ritrovata ma, incapaci di costringerci entro una sola forma finiamo per vivere nel paradosso in cui tutto è valido ma nulla è certo: la nostra verità risiede nel possibile e nel dialogo tra le sue varietà. Il desiderio che ci definisce come essere ed azione è ciò che ci rifugge dalla noia e dalla contemplazione; indispensabile come l’acqua al seme ci spinge ad esistere, scava entro le nostre costruzioni vanificandole e superandole di volta in volta. È così che tutto scorre, tutto si moltiplica a causa della sete di risposte. L’acqua, come il desiderio, permea in noi e in ogni dove, ci rende vivi, in movimento e mai risolti, vuoti.